Il Calabrone Verde e l’Ombra Nera

Una montagna può arrestare la pioggia? È sufficiente il Grande Altro e la Legge del Padre per trasformarsi in un calabrone verde? O forse bisogna avere una forte pre-disposizione…

Tre entità si rincorrono in circolo, senza volersi toccare, con il segreto desiderio di dominarsi ma la speranza che lasciando fare agli altri le cose possano andare a posto da sole: un autore, un comico, l’ombra di Bruce Lee (o la Sony Movie Picture). Le tre figure della “Ruota della Fortuna” degli Arcani Maggiori.

Bruce Lee come Bruce Labruce, essere perfetti in quello che si sa fare meglio (far soldi, per la Sony).

Un comico grande e grosso, egomaniaco e strafottente, ma bravissimo come strafottente.

Un autore da sempre, per sempre, cerebrale e freddo, lontano dalle lezioni di stomaco di Godard, ma altrettanto impegnato a ca(r)pire il segreto dell’immagine.

Lavorano tutti usando lo stesso mezzo: la sorpresa. La stessa sorpresa che ti dona presenza, il ricordo istantaneo del momento in cui ti riesci a sorprendere. L’eterna sorpresa del poter essere sempre sorpresi.

Una delle prime maschere della storia ci regala un conflitto atavico: la lotta con l’ombra padre. Da superare nella sua memoria, domando il presente, accorgendosi di quanto poco ingombri l’ingombrante ricordo. Rimane solo tenerezza, quello che sei diventato anche grazie a Lui. La vera sorpresa è quella meno sorprendente, più diretta.

Quel che rimane è tanta ammirazione per il cattivo, per l’ombra, senza la quale la luce non potrebbe brillare.

Infine, grazie a Tutti.

 

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